A differenza dei lavori 9-17, la ristorazione fa parte di quella tipologia di lavori per cui spesso non esistono sabati e domeniche da passare in famiglia o a riposo, e gli stessi orari all’interno di una giornata hanno un grandissimo impatto sulla routine. In Italia, secondo il Rapporto Fipe 2019, circa 1,2 milioni di persone lavorano nella ristorazione (di cui il 52% donne e in maggioranza giovani) e per molti bilanciare lavoro e vita privata in questo settore è una sfida, soprattutto quando si condivide la vita con persone esterne al settore.
Non è un caso se secondo un sondaggio condotto dall’associazione britannica The Burnt Chef Project, “8 persone su 10 hanno dichiarato di aver vissuto almeno un periodo di cattiva salute mentale a causa del loro ruolo nel settore dell’ospitalità”. Tra i motivi, la mancanza di tempo per equilibrare lavoro e vita privata è al primo posto (64% delle preferenze), seguita da “pressione inerente al ruolo (63%), salari non corrispondenti al ruolo professionale (48%), ore di lavoro imprevedibili e, di conseguenza, reddito imprevedibile (45%), settimane di lavoro di oltre 50 ore (45%) e supporto emotivo scarso o nullo per aiutarli ad affrontare eventuali problemi (40%).”
Come fare quindi per armonizzare il proprio lavoro in questo settore (a tutti livelli, dal manager al cameriere) con la propria vita privata, riducendo al minimo lo stress e la pressione? Abbiamo raccolto alcune regole fondamentali da applicare fin da subito!
#1 Contribuire in prima persona a creare un ambiente sano
Ognuno deve fare la propria parte. Sappiamo che nella ristorazione la pressione è spesso altissima, in cucina per i molti ordini, in sala per le richieste dei clienti e nel management per la gestione dello staff, dei fornitori e dell’andamento generale del locale. Ma creare un ambiente in stile Hell’s Kitchen non aiuterà nessuno e anzi, contribuirà ad accentuare il senso di malessere nel team. Creare un ambiente sano vuol dire innanzitutto favorire la consapevolezza di lavorare in un ambiente trasparente in cui è possibile esternalizzare i propri eventuali disagi (personali o lavorativi) e trovare insieme al proprio team una soluzione.
#2 Condividere le informazioni e la conoscenza degli strumenti
Far sì che il proprio staff sia correttamente formato sugli strumenti utilizzati è fondamentale per riuscire ad integrare correttamente le nuove “reclute”. Una conoscenza condivisa sugli strumenti e pratiche da seguire permette, inoltre, una comunicazione fluida tra tutti i reparti (sala, cucina e management) ed evita che alcune informazioni si perdano nel passaggio da una persona all’altra.
#3 Programmare giorni di chiusura e di vacanza per tutto l’anno
Giorni feriali e festivi nella ristorazione non coincidono con la normale settimana lavorativa dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17. I sabati e le domeniche sono quasi sempre consacrati al servizio, per non parlare delle feste tradizionali in cui moltissime persone escono a pranzo o a cena. Questo vuol dire che gli stessi impiegati nella ristorazione hanno alte probabilità di perdersi compleanni, ricorrenze o festività in famiglia. Il consiglio è quello di programmare con largo anticipo, se possibile per tutto l’anno, i giorni di chiusura del locale. In questo modo, lo staff riesce ad avere una panoramica sul proprio piano di riposo e a programmare il tempo da passare con i propri cari.
#4 Pianificare i turni tenendo in considerazione le necessità di ognuno
Il modo migliore per gestire al meglio il lavoro del proprio staff è organizzare dei turni che tengano conto delle necessità di ogni dipendente. Di sicuro non ci sarà mai una soluzione che mette d’accordo tutti, ma è in questi momenti che l’arte del compromesso deve agire da paciere. Organizza una volta al mese una riunione con i tuoi dipendenti e raccogli le richieste di eventuali eventi improrogabili (visite mediche, necessità familiari etc) e cerca di favorire la proposta volontaria di altri membri dello staff per coprire un o una collega mancante. Ancora una volta la regola #1 si dimostra la base di tutto!
#5 Delegare e creare una forte rete di supporto interna
Imparare a delegare è un segno di fiducia verso il proprio team specifico e verso l’intera squadra di colleghi. Fai in modo che le task dei tuoi dipendenti siano bilanciate e soprattutto cerca di valorizzare le capacità di ognuno! Oltre a questo, fai in modo di creare una rete di supporto interna. Come nella regola #4, la trasparenza e la comunicazione possono aiutare i tuoi dipendenti a supportarsi l’un l’altro senza bisogno di imposizioni esterne.