É una domanda quella della sicurezza del food delivery in una situazione di emergenza sanitaria che in queste settimane in molti si sono posti. Ed è una domanda fondamentale tanto per i ristoratori quanto per i consumatori finali, senza ovviamente dimenticare gli stessi rider.
All’allungarsi del periodo di quarantena, se inizialmente in molti avevano deciso di chiudere il proprio locale aspettando che la bufera passasse, ora l’idea del delivery sta cominciando a farsi strada anche tra chi non ne usufruiva prima! Rimane però la domanda iniziale: è possibile fare delivery in sicurezza? E se sì, come?
Noi di Tiller l’abbiamo chiesto direttamente alle piattaforme di delivery più utilizzate in Europa e ci siamo fatti raccontare come sono cambiati i servizi di delivery nelle ultime settimane e come sono cambiate le abitudini di ristoratori, rider e consumatori finali per rispondere alle nuove regole per contrastare la diffusione del coronavirus. Ecco le maggiori misure di prevenzione messe in campo!
1. Una comunicazione su tutta la filiera: ristoratori-rider-consumatori
Non smetteremo mai di ripetere che una comunicazione chiara e puntuale è alla base di ogni rapporto di fiducia, soprattutto in questo campo. Quando parliamo della salute e di un tema delicato come il cibo la diffusione di regole e indicazioni chiare è indispensabile.
Come ci ha confermato l’azienda Glovo, una delle prime misure per continuare a garantire un servizio in sicurezza, è stata quella di condividere con tutta la filiera di produzione (ristoratori) e vendita (rider e consumatori) le norme base indicate dalle istituzioni, tra cui: lavarsi spesso le mani, igienizzare lo zaino di consegna, evitare contatti a meno di un metro e monitorare il proprio stato di salute. Soprattutto per i rider, questa comunicazione è stata diramata non solo nella lingua locale e in inglese, ma grazie alla collaborazione con associazioni locali anche in francese, hindi, urdu, farsi e molte altre.
Lo stesso vale per i ristoratori che interagendo con la clientela ad esempio sui social media possono mostrare tutte le misure in atto per mettere la sicurezza al primo posto!
2. Strumenti di protezione individuale
I ristoratori che oggi scelgono di lavorare in delivery, così come i riders, sono invitati a prendere precauzioni per sé stessi e per gli altri. Sappiamo purtroppo, non con poche difficoltà considerata l’altissima richiesta da parte degli stessi ospedali! Anche qui però buone notizie arrivano dalle piattaforme stesse di delivery che in questi giorni hanno iniziato a mobilitarsi per fornire scorte di strumenti di protezione individuale (guanti, mascherine e gel igienizzante) ai propri collaboratori.
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3. Un sistema di “auto-controllo”
Oltre all’attuale situazione di emergenza, anche in tempi normali possiamo dire che l’intero sistema del food delivery si basa essenzialmente su un rapporto di fiducia tra ristoratore, rider e consumatore finale. Come può ognuno di questi attori fidarsi degli altri due?
Quello a cui stiamo assistendo è l’emergere di un sistema di auto-controllo in cui ognuno è consapevole dell’importanza della correttezza del proprio comportamento nell’intera filiera. Tra i rider e nelle associazioni di categoria, assistiamo anche ad un sistema di controllo di gruppo e alla possibilità per tutti gli attori di segnalare comportamenti scorretti.
Leggi qui per conoscere a quali aspetti logistici devi pensare prima di attivare un servizio di delivery per il tuo ristorante in queste settimane!
4. Organizzare gli aspetti logistici
Ultimo ma non meno importante è il tema dell’organizzazione logistica per garantire la sicurezza del servizio. Anche qui gli aspetti logistici riguardano sia il ristoratore sia i fattorini. Fatto salvo quanto detto sopra sulle regole sanitarie da seguire, ecco alcune consigli per iniziare ad organizzare la logistica (non perderti anche questo video di Deliveroo!).
- Assicurarsi della corretta chiusura dei contenitori e dei sacchetti tramite l’utilizzo di adesivi o graffette. (PS: Perché non investire in una brand identity del tuo packaging? 😉)
- Se il locale è piccolo, informare i rider in arrivo (tramite ad esempio cartelli all’esterno) di attendere fuori il proprio turno e segnalare la zona di attesa dedicata.
- All’arrivo del rider al locale, riservare uno spazio dedicato al ritiro del pacchetto in modo che sia rispettata la distanza di sicurezza e sia disponibile un ripiano su cui appoggiare l’ordine per evitare passaggi diretti a mano.
- Informare i clienti finali delle nuove procedure, tra cui la fine della firma digitale sullo smartphone che alcune aziende di delivery richiedevano al momento della consegna.
Come abbiamo sentito dire da più parti in questi giorni, in qualche modo bisognerà convivere con la presenza di questo virus. Rispettando quindi le norme di sicurezza, il delivery è sempre stato e rimane sicuro anche in questo periodo.
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