Articolo scritto in collaborazione con Unilever Food Solutions, aiuto indispensabile per gli chef di tutto il mondo.
Con il boom di catene e fast-food, il ristorante tradizionale nel quale le persone amano passare il tempo al tavolo a chiacchierare e gustare piatti della tradizione, ha perso la sua posizione predominante nel mercato della ristorazione. Com’è possibile quindi rilanciare la cultura dello slow-food tradizionale?
Ritorno alle origini
Il 72% dei ristoratori sta decidendo di puntare su un’offerta limitata, ma rinnovata periodicamente utilizzando prodotti freschi, locali e stagionali. Questo tipo di cucina propone piatti poco elaborati e garantisce una dieta equilibrata unendo piacere e salute. Adottando questa strategia, i ristoratori possono così lanciare iniziative di sviluppo ambientale e sostenibile.
Filiera trasparente e attenzione ai fornitori
La grande tendenza nel campo della ristorazione è sicuramente un’alimentazione sana e naturale. Si tratta di un cambiamento sempre più presente nelle abitudini dei consumatori, i quali prediligono una dieta più rispettosa dell’ambiente. Per far fronte a questa richiesta, quindi, i proprietari dei ristoranti a loro volta sono più attenti alla provenienza dei prodotti e al rapporto con i fornitori, nonché alla trasparenza su qualità e consegna.
Innovazione e creatività
I consumatori italiani sono sempre più attirati dai sapori del mondo. Perché allora non proporre, a fianco ad un menù tradizionale, anche una rivisitazione di alcuni piatti? Ricorda che non è solo importante ciò che offri, ma anche l’esperienza del cliente. Ecco quindi che accanto all’innovazione nella scoperta di nuovi sapori, si affiancano nuove esperienze culinarie che possono essere proposte come fattore di attrazione o di fidelizzazione per i consumatori.
Trova il giusto compromesso con le esigenze dei clienti
Chi gestisce un ristorante tradizionale si trova oggi ad affrontare alte aspettative dei consumatori – soprattutto quando si paragona l’offerta con le catene e i fast-food che abbiamo già menzionato. In questo caso, la ristorazione tradizionale deve trovare il giusto compromesso tra mantenere una propria cultura di slow-food e le esigenze dei consumatori. Prendiamo ad esempio il servizio a pranzo che rappresenta un’entrata significativa – se vuoi attirare i lavoratori in pausa pranzo è necessario velocizzare il servizio! Ecco che quindi in alcune situazioni, il confine con il concetto di fast-food è molto labile. Ancora una volta, lo ripetiamo, per differenziarti punta sul proporre un menù che non sia solo buono, ma che rappresenti anche un’identità culturale.
Anche se quindi, la ristorazione tradizionale si è dovuta adattare a nuove sfide gastronomiche e a ritmi più frenetici, siamo sicuri che rappresenti ancora le caratteristiche proprie della cultura culinaria: convivialità, accoglienza e benessere.
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